giovedì 28 gennaio 2016

Matthew Totaro dalla danza di strada al musical

Matthew Totaro esordisce in tv come membro della prima crew ammessa ad Amici , i Knef, arrivando al serale con onore.
Il pubblico inizia a capire come l’hip-hop ,  inteso come musica e danza , sia una vera disciplina con regole precise ma anche capaci di regalare emozioni e brividi.
Giuliano e Veronica Peparini poi hanno inserito la break dance in un musical ‘classico’ come Romeo e Giulietta che racconta la storia d’amore per eccellenza attraverso un' opera musicale prodotta dalla saludo di David Zard.
Vedere Matthew interpretare il Gatto lascia davvero senza fiato per la sua bravura,espressività e energia .
Già vederlo in tv con la crew era entusiasmante , ma ammirarlo sul palco è davvero da brividi ed è palese il lavoro che c'è dietro per poter arrivare al suo livello.
Abbiamo fatto una chiacchierata con lui per conoscerlo meglio,capire il suo percorso artistico e saperne di più sulle crew,il musical,la sua vita lavorativa.

Come e quando è nata la tua passione per la break dance?

E’ iniziato tutto quando avevo 11 anni e ho visto da un amico di mia sorella alcune movenze di breakdance. Mentre ballava sono rimasto subito molto colpito quindi è stato un amore a prima vista! Dal giorno dopo non c'è stato giorno in cui non abbia ballato, non abbia provato a fare delle movenze di breakdance e poi pian piano questa cosa si è fortificata sempre con costanti allenamenti e col passare degli anni la passione per la breakdance è sempre cresciuta.

 Cosa significa far parte di una Crew?

Appartenere ad una Crew vuol dire far parte di una famiglia, con i ragazzi del gruppo infatti si condivide tutto,  le situazioni positive e le situazioni negative, in particolare ci si viene incontro quando c'è bisogno di aiuto. I ragazzi del gruppo diventano veri propri fratelli e in effetti ci si può contare sempre, soprattutto quando c'è bisogno veramente. In una crew ognuno ha un compito da portare a termine per far sì che la Crew sia sempre in salita, mai in discesa. La cosa più bella è condividere tutto, dividere responsabilità, impegni, situazioni di competitività.

 
Parlaci un pò della Knef Crew,delle battles e dei vostri impegni internazionali

Con la mia crew Knef dal 2012 in poi, da quando cioè abbiamo iniziato a stringere i rapporti con i DeKlan, e a fortificare la nostra collaborazione con loro, ho iniziato a partecipare non solo alle competizioni italiane, ma anche a quelle estere poiché molti esperti della scena della breakdance internazionale invitano i DeKlan per rappresentare la nostra nazione al meglio nelle competizioni mondiali. Questi appuntamenti sono ovviamente saltuari, cioè sono organizzati in periodi precisi dell’anno. Noi DeKlan abbiamo sempre un buon riscontro perché cerchiamo di portare sempre a casa un esito positivo.

 I Knef sono stati la prima Crew ad accedere al Serale di Amici restando fino alla terza puntata..raccontaci quell'esperienza e cosa ha cambiato-portato nella Crew

Sì, la Knef è stata la prima crew in assoluto a partecipare al programma televisivo Amici di Maria De Filippi, per noi è stata una grande soddisfazione perché siamo partiti dal nulla, siamo delle persone che hanno iniziato da sole ad avvicinarsi alla danza , siamo degli autodidatti che hanno perseguito con costanza e impegno i loro obiettivi e che hanno  cercato di portare il loro prodotto in televisione. Il nostro stile è piaciuto facendo arrivare il gruppo fino alla fase finale del programma, fino alle puntate serali, la parte più importante della trasmissione. Per noi è stato un cambiamento positivo ovviamente, anche se in Italia forse non c'è ancora una vera conoscenza della breakdance e del discorso crew, nè del mondo dell'hip Hop, il discorso è sempre molto vago…   posso fare un paragone con il rap che è  iniziato a piacere solo quando nella gente si sono  evolute le conoscenze musicali. Per esempio oggi i rapper, che fanno parte del mondo hiphop, che rappresentano una delle discipline dell’hiphop, hanno fatto in  modo, tramite i programmi, le televisioni, le situazioni con il grande pubblico, di ampliare la loro arte e farla conoscere a tutta l'Italia . Ciò è stato possibile perché comunque si parla di canto e la televisione, aprendo le sue proprie al rap, ha fatto sì che questo tipo di musica si evolvesse in un modo esagerato rispetto alla danza break e hiphop, rispetto ai  ballerini che invece sono sempre un po' in difficoltà perchè c'è meno attaccamento verso di loro e perché l’hiphop è un tipo di danza particolare e non è facile creare la propria arte, renderla sempre più interessante e portarla al grande pubblico.


 I Knef fanno parte anche della De Klan Crew..quali differenze ci sono tra le due Crew?

Le differenze tra Knef e DeKlan sono minime, entrambi facciamo breakdance, abbiamo questa passione ed entrambi e facciamo di tutto per far conoscere alla gente questa danza, e soprattutto la nostra break, il nostro tipo, il nostro stile di ballo. La differenza principale è geografica, perché siamo di posti diversi, infatti due componenti sono di Palermo e abitano a Roma, un ragazzo è di Mesagne in Puglia e noi Knef siamo cinque napoletani più un altro sesto elemento, che si chiama Fabio ed è un nuovo inserito, facciamo parte tutti di Napoli nella periferia nord ed est.
Le parti d'Italia da dove arriviamo sono  diverse, però quello che riusciamo a fare molto bene ed essere tutti amici, avere una buona competizione anche sana tra di noi e cercare sempre di impegnarci quando ci prefiggiamo un obiettivo per “ mettere una bandierina”, per portare a casa un risultato positivo! Le due crew non hanno tante differenze in sé e per sé, ma vengono da percorsi di vita e di breakdance differenti;  ognuno di noi ha fatto determinate esperienze chi più forti chi meno forti, ma comunque sono tutte esperienze di una grande importanza,  grandi avventure che hanno creato un bagaglio personale. Noi Knef e i Deklan  abbiamo imparato a conoscerci con le sfide, nei Battle, perché da sfida nasce sfida e dopo ogni sfida condividevamo emozioni, sensazioni, situazioni ,ci divertivamo, stavamo sempre insieme, c'era un feeling,  un rapporto reciproco che è cresciuto nel tempo.

Questo è il trailer della Crew





Da due anni sei il Gatto nel celebre musical Romeo e Giulietta-Ama e cambia il mondo come sei arrivato al musical?

Ormai è già da un bel po’ che faccio Romeo e Giulietta, ho iniziato a Torino a maggio del 2014, interpreto la parte del gatto e mi sono avvicinato allo spettacolo perché sono stato chiamato da Veronica Peparini e dalle persone che curano lo spettacolo che hanno ritenuto che fossi adatto a ricoprire questa parte. Per me è stato un grande onore perché inizialmente vedendo lo spettacolo pensavo di non esserne all’altezza; invece pian piano con un grande aiuto anche da parte loro e impegnandomi molto io nell'interpretazione e studiando i movimenti che i gatti proprio in sé per sé fanno, ho iniziato a tirar fuori un mio personaggio personale che, sebbene diverso, da altri facesse bene il suo lavoro per esprimere attraverso la danza le emozioni di Tebaldo al meglio. Quindi io non ero neanche tanto convinto di fare una cosa del genere… però le persone che hanno visto che sono dotato nel fare determinate cose mi hanno scelto per fare questa parte e oggi mi sento sempre più gatto, ogni spettacolo che faccio, tutto quello che faccio è curato sempre di più, anche un piccolo movimento, uno sguardo, una movenza, curo tutto nei minimi particolari per dare al  pubblico la sensazione  di vedere un animale su quel palco che prende sembianze sia umane che animali.



  Ecco un video in cui Matthew diventa il Gatto



Cosa significa per te essere il Gatto?

Per me è molto importante ricoprire la parte del gatto proprio perché è un ruolo che mi diversifica dall'essere un ballerino qualsiasi, inoltre ho la possibilità di rappresentare al meglio con le mie evoluzioni e i miei passi un personaggio molto molto importante, molto rilevante nell'opera che è Tebaldo. Il gatto è un po' come se fosse l'ombra di Tebaldo, io ho la responsabilità di rappresentare anche le sue emozioni. In particolare questo è un personaggio mi ha dato la possibilità di fare una crescita personale, di imparare a conoscere ancora di più il mio corpo, la mia rabbia, le mie espressioni, la mia capacità di portare in scena la tristezza nel perdere artisticamente una persona con la morte di Tebaldo. Questo ruolo, questa storia, questo spettacolo mi hanno fatto conoscere anche tante cose di me stesso che non conoscevo. Prima ero molto più centrato sulla breakdance, sui passi che facevo, invece unendo la break, al teatro, alle emozioni e alle scene drammatiche, alle situazioni e all'ambito diverso in cui ti trovi, riscopri anche una parte di te stesso che non hai mai conosciuto, anzi la tiri fuori perché magari esisteva già però non è mai uscita… Facendo uno spettacolo del genere ho scoperto un altro Matthew, un altro personaggio che sta rinchiuso in me. In effetti fare per me il gatto è stato molto significativo, perché  mi categorizza come un artista singolo, un professionista che ricopre una parte principale di un importante spettacolo. Inoltre grazie a Romeo e Giulietta ho avuto l'occasione anche di conoscere dei grandi artisti. Per esempio Luca Giacomelli Ferrarini che è una grande persona ed è un piacere lavorare con lui! Rappresenta una grande personaggio folle, spregiudicato, coraggioso, un Mercuzio incredibile in uno spettacolo come Romeo e Giulietta, ma è anche una persona dolce, sensibile e attento a chi lo circonda. Inoltre conoscere Federico Marignetti e Gianluca Merolli che è il mio padrone nell'opera musicale, mi ha fatto molto piacere perché sono persone squisite con le quali mi sono ritrovato non solo a passare del tempo nell’ambito lavorativo, ma anche a livello personale in modo molto tranquillo, chiacchieriamo e  ci scambiamo opinioni artistiche ...questo serve anche per capire come si comportano a livello artistico, in determinati ambiti diversi dai tuoi ,altri artisti, e scoprire loro come fanno a rapportarsi con lo spettacolo, a dare sempre un’energia ed un’interpretazione nuova ai personaggi con cui interagisco sul palco. Si creano così delle nuove sinergie e complicità durante lo spettacolo che vengono arricchite dal rapporto personale e viceversa in un continuo scambio.
Ecco un assolo di Matthew e del suo strepitoso Gatto

https://www.facebook.com/1438041683106416/videos/1682262468684335/?video_source=pages_finch_main_video&theater

 Contemporaneamente al musical hai continuato gli impegni con le Crew..come concili le due cose?

Sono riuscito a conciliare gli spettacoli e spesso e volentieri anche altri impegni di breakdance sia con i Knef che con i Deklan grazie al fatto che il tour comunque ha delle date organizzate con largo anticipo. Io, con impegno e professionalità, sono riuscito a conciliare sempre il tour con gli eventi nazionali e internazionali e contemporaneamente ho lavorato anche per la Red Bull e sono stato testimonial per Footlocker, Puma, Adidas, Converse, Echò, Diadora, Stabilo, Reebook, , Hawareko co.,Wolf noir, Gshock swatch. Nel 2014 ho partecipato al Videoclip di Giorgia “ La mia stanza “ con la coreografia di Veronica Peparini. Negli anni sono riuscito a portare a termine con la crew parecchi obiettivi importanti, ad esempio: 1st place at “Urban session” Pau ( Fra) nel 2014, 1 st place at “ Battle des Nuit” Lione (Fra), 1st Place at “Break on Stage “ Bilbao ( Spa),1st place “ Hip Hop connection” Bologna ( Ita) nel 2013.Una grande soddisfazione è stata la partecipazione  a degli eventi internazionali come il battle of the Year di quest'anno, del 2015, per il quale ci siamo impegnati tutta l’estate con le prove.
Ho continuato e continuerò a farlo perché la breakdance è importante per me, è la situazione che mi ha cresciuto, che ho sempre vissuto, che mi ha sempre dato e continua a darmi tanto,  partecipare ad eventi nazionali ed internazionali, a giurie , a workshop e soprattutto  continuare a insegnare alle nuove leve, ai giovani, alle persone che hanno voglia di farlo,  è molto importante sia per me stesso che per gli altri, prima di tutto perché  continua farmi crescere e mi da’ la possibilità di divulgare quello che ho imparato negli anni e secondo perché  gli eventi e le situazioni a cui partecipo ormai fanno parte di me ed è naturale che desideri mantenere anche gli impegni sul lato del breakdance . In particolare cerco di gestirmi al meglio tra gli spettacoli di Romeo e Giulietta e le competizioni di breakdance senza perdere nessun appuntamento e facendomi   trovare pronto per degli eventi di grande importanza. A volte le cose si sovrappongono purtroppo…Per esempio nella tappa di Romeo e Giulietta a Firenze sono dovuto mancare perché già dall'estate mi stavo preparando con il mio gruppo al Battle of the Year 2015,  abbiamo impiegato veramente moltissimo tempo, abbiamo usato tutti i mesi estivi per fare la preparazione e la creazione e portare in Germania alla finale mondiale di breakdance un prodotto positivo, non avrei potuto  mancare , ma è stato un caso isolato, generalmente cerco di gestirmi sempre senza dare problemi alla produzione.


 Che progetti hai dopo il musical?

Progetti per il futuro… beh ci sono state diverse proposte in  lavori molto importanti italiani che ho rifiutato per scelte artistiche, però sono convinto che continuando a fare  ciò che sto facendo nel mio mondo e anche nel mondo dello spettacolo avrò comunque sicuramente nuove proposte, già ci sono già alcune cose in progetto che non posso ancora dire...Ma sicuramente mi vedrete ancora molto presto in scena, mi vedrete sicuramente di nuovo all'opera , continuate a seguirmi sulla mia pagina e saprete cosa farò nel futuro al più presto

 

Ringraziamo  Matthew per questa bella ed interessante intervista.Potete vederlo nel Gatto  a Bologna dal 28 al 31 gennaio  all’Europauditorium e a Reggio Calabria il 5 e 6  febbraio al Palacalafiore.Ovviamente continueremo a seguirlo nelle sue varie cose.





     Vale Frau