domenica 3 agosto 2014


MATTEO BECUCCI: L'ONDA DELL'ECLETTISMO


“Molte volte mi sono chiesto quale sia stata la mia caratteristica , il punto di forza che abbia reso possibile che Morgan, gli autori della seconda edizione di X Factor e milioni di italiani mi permettessero prima, durante e in finale di vincere questo Talent Show conosciuto in tutto il mondo. Dopo una attenta e umanamente oggettiva riflessione sono arrivato alla conclusione che oltre ad una buona dose di C_ _ o , la versatilità , l’eclettismo sono stati e sono il mio punto di forza nel canto.”
Ecco, questo potrebbe essere ed è di fatto il biglietto da visita di Matteo Becucci.
Se volessimo etichettarlo per il pubblico di massa, soprattutto quello televisivo, dovremmo semplicemente definirlo “il vincitore della seconda edizione di X Factor”, ma Matteo è ben altro da questo e lo è da prima di questa vittoria e soprattutto anche dopo e oltre la stessa.
1.       Non c’è forse praticamente nulla, musicalmente parlando, che Matteo non abbia sperimentato a livello di genere musicale. Dall’esperienza con la prima band, i Rien a’ Faire,  che lo avevano ingaggiato tramite il più canonico dei modi, ovvero con un annuncio in bacheca di un negozio di dischi, coi quali scrive anche dei pezzi inediti e con i quali aveva anche ottenuto un contratto discografico poi sciolto quando purtroppo il gruppo aveva deciso altre strade, al duo unplugged con Franco Ceccanti con cui propone cover di grandi miti, in giro per l’Italia ma anche all’estero, alla formazione Soul dei Mr.Pitiful, coi quali incide anche un cd di cover appunto di artisti soul, e perfino al genere funk/disco quando con Marco Baracchino partecipa al progetto Plisdebill, anche questo disponibile su cd, con cover anni 70/80/90. In questo album compare anche la voce femminile di Michela Lombardi che di lui ricorda: “Arrivava con una buffa valigetta anni ’70 dove teneva i testi e il microfono, e ricordo anche che quando cantava Sailing di Christopher Cross quasi non riuscivo a fargli i cori perché m’incantavo ad ascoltarlo!”
Negli anni 92/93 con la band dei Rien a’ Faire ha la grande chance di fare da supporter ma anche da corista per il tour di Sergio Caputo, grande ed originale cantautore. L’esperienza del grande palco e di girare l’Italia sarà sicuramente molto significativa e formativa e di certo la sua personalità avrà avuto modo già allora di farsi valere se, come lui stesso ama raccontare, il 4 agosto del 1993 (data del suo compleanno) il generosissimo Sergio gli fece il gran regalo di lasciarlo solo sul palco con la sua chitarra ad esibirsi con un  inedito dal titolo “Dio cercasi”
Tutte queste esperienze, ognuna diversa dall’altra, trovano uno sbocco in una ulteriore “evoluzione”…
Con la Montenisa Bubble Sound Orchestra infatti Matteo si cimenta come cantante di una formazione di ben dieci elementi con i quali ha modo di esibirsi per occasioni di prestigio.
Quando arriva il momento di partecipare ad X Factor, (siamo agli inizi del 2009), Matteo porta quindi praticamente con se nel loft più che un semplice bagaglio di esperienze, un intero set di valige colme!
Si potrebbe dire che da questo momento in poi inizia la parte più conosciuta della sua esperienza musicale.
Per quattro mesi Matteo vive praticamente sotto i riflettori di Rai Due, entra nelle case degli italiani e sui computer di milioni di spettatori… Quella edizione, la seconda del format in Italia, è a tutt’oggi la più vista in termini di ascolti  Auditel. Ma non sono i numeri che fanno testo quanto le emozioni che è stato capace di trasmettere durante il programma, spesso così forti e coinvolgenti che anche ora, che siamo a oltre cinque anni dalla sua vittoria, sono fresche in coloro che hanno seguito l’edizione e lo hanno votato e sostenuto e soprattutto che continuano a seguirlo sia nei live che sui suoi spazi web.
Nel corso del programma Matteo si distingue sicuramente per il fatto di non essere facilmente plasmabile…
Si sa che in TV spesso bisogna corrispondere a dei canoni di gusto del pubblico, osservare dei comportamenti che possono piacere da casa. Il format del resto cerca un artista col “Fattore X”, qualcuno che abbia qualcosa di speciale, diverso, con la capacità di fare presa sugli spettatori. Qualcuno da proiettare nel music business, che possa scalare le classifiche, magari fare gossip, interessare il mercato.
Tutte queste caratteristiche sembrano essere ben lontane da Matteo, che si propone e impone soprattutto con la sua personalità piuttosto che come un personaggio. Matteo non si fa semplicemente assegnare i brani in maniera pre-confezionata, anzi, partecipa attivamente nel cercare la tonalità più adeguata lui, la soluzione migliore per l’edit, il registro adatto per l’interpretazione della canzone. Anche a costo di scontrarsi con Morgan o con Tommassini, dice sempre la sua durante la preparazione del pezzo da presentare. Insomma, dimostra di avere già e giustamente la capacità di costruire il suo show.
Nonostante qualche piccola imprecisione che qua e là è inevitabilmente capitata e che magari lui stesso ha messo in evidenza da professionista che ricerca sempre la perfezione, le sue esibizioni sono state sempre ad altissimo livello, pur affrontando delle  cover di artisti anche assolutamente eccelsi come Freddie Mercury o Battisti ma facendolo in maniera così personale da crearne una versione tutta sua e ugualmente eccezionale, prova ne è che i suoi brani all’indomani della trasmissione erano i più scaricati da iTunes! (per rendere meglio l’importanza di questa affermazione basti pensare che invece nell’ultima edizione di X Factor, la settima, il giorno dopo le esibizioni dei concorrenti su iTunes tornavano in classifica le versioni originali anziché le cover degli artisti proposti…)
Acquistando sempre più fiducia in lui da parte di Morgan, Matteo si vede assegnati dei brani di volta in volta più incisivi, interpretazioni in cui può dare dimostrazione di quella versatilità ed eclettismo indicate da lui stesso nella citazione iniziale. E così pian piano conquista praticamente tutti i giudici, gli ospiti del programma che dicono grandi cose su di lui, ma soprattutto il pubblico votante che lo porta di puntata in puntata a non rischiare mai il ballottaggio e alla fine a vincere il programma.

Il mezzo televisivo ha la prerogativa di far conoscere chi vi accede in maniera esplosiva, creando un attaccamento al personaggio e la voglia di rivederlo anche quando non è più in Tv, ma il “caso” di Matteo va forse un po’ oltre questa semplice analisi, trovando degli aspetti validi nel fatto che la sua vittoria, in quanto lui all’epoca 38enne, possa aver rappresentato in qualche modo una sorta di riscatto per tutte quelle persone che nel mondo della musica, ma anche in altre categorie non artistiche, cercano per anni di raggiungere degli obbiettivi, spesso non arrivandoci neppure, appunto, per limiti di età.
Se pensate che dopo la vittoria Matteo si sia in qualche modo “adagiato sugli allori” non ne avete compreso appieno la personalità…
Subito dopo la vittoria, col contratto Sony acquisito, esce l’EP con il suo inedito più cinque delle cover che aveva presentato nel corso del programma e ha la possibilità di seguire il tour di X Factor in varie città d’Italia. Non molto tempo dopo riesce a dare la prima dimostrazione del voler essere sempre in primo piano nelle scelte della sua carriera: esce il disco “Cioccolato Amaro e Caffè” con cui propone ancora delle cover ma in versione acustica, con la possibilità quindi di mettere in primo piano la sua voce…tuttavia la sua voce è sì in primo piano ma allo stesso tempo al servizio della musica, uno strumento tra gli strumenti. E per questo lavoro si avvale non solo della presenza del Maestro Lucio Fabbri per la parte musicale ma anche di Pippo Kaballà insieme al quale riesce in una operazione magistrale. Canzoni come Fragile di Sting o Victims dei Culture Club ma anche Everything di Bublè vengono sviscerate e ricomposte con dei sorprendenti testi in italiano che conservano la musicalità e adattabilità che avevano le liriche originali.
La bellezza di realizzare un album come questo è che poi dal vivo si riesce a riprodurre la stessa qualità e la stessa atmosfera che c'è su disco. Tuttavia provate a cercare su YouTube ad esempio la title track "Cioccolato Amaro e Caffè", cover della "Cigarette and Chocolate Milk" di Rufus Weinwright, e quasi sorprendentemente non troverete mai due versioni sovrapponibili. Matteo ogni volta, con questa ma anche con tante altre canzoni, riesce a dare una sfumatura o un'intensità inedita a quello che canta. E anche questo fa parte della duttilità e dell'eclettismo che sono la sua forza.
Prova ancora più, se si può dire, evidente di questo eclettismo è la partecipazione di Matteo al musical Jesus Christ Superstar addirittura nel ruolo di Judas!
Per festeggiare i quarant'anni di "Jesus Christ Superstar", Massimo Romeo Piparo (attore teatrale e regista) dà infatti vita ad una nuova edizione del musical che vede coinvolti diversi artisti della scena musicale italiana tra i quali Mario Venuti nella parte di Pilato, Simona Bencini nei panni della Maddalena, Matteo Becucci nel ruolo di Giuda e - solamente a Roma - Max Gazzé che interpreta Erode.
Lo spettacolo viene proposto in inglese, nella versione originale di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, con un'orchestra dal vivo e oltre trenta artisti sul palco. L'anteprima dello spettacolo avviene al Teatro Greco di Tindari, mentre resta poi al Teatro Sistina di Roma dal 19 ottobre al 14 novembre e a Milano al Teatro Smeraldo dal 16 al 28 novembre, più una serie di altre date nei migliori teatri italiani per una tournee di oltre ottanta date, per un totale di oltre un milione di spettatori!
Matteo ottiene un successo personale di pubblico e di critica testimoniato dalle tante citazioni sui vari articoli che vengono scritti sulle messe in scena del Musical.
 Per citarne qualcuna da prestigiose testate:
- "Becucci- Giuda La potente superstar del musical" “Becucci è la vera Superstar per potenza vocale e presenza scenica: quando, in apparizione post-mortem, irrompe dal foyer è una furia di adrenalina”  Corriere della Sera 21 Novembre 2010
- "Matteo Becucci aggressivo, forte, duttile, voce degna dei palcoscenici internazionali" Il Messaggero 23 Ottobre 2010
Ma anche altri commenti e pareri sparsi nel web: “Ha trovato la sua vera strada in palcoscenico”; “Matteo Becucci intenso, credibile, pienamente calato nel ruolo”; “Voce inconfondibile e potente”; “Fra i brani di maggior impatto emotivo merita un posto di riguardo ‘Judas’ Death’, eseguita con precisione da un intenso Matteo Becucci”; e infine forse la più soddisfacente “Con l’interpretazione di Giuda si libera dal marchio di X Factor dimostrando anche la sua valenza teatrale”

Archiviata, se si può dire, l’esperienza del musical, può prendere a piene mani il lavoro che contestualmente alla tournee del JCS stava facendo per il nuovo disco, il primo di inediti.
Siamo nel 2011 e il titolo scelto, "Matteo Becucci", dà forza a questa personalizzazione del lavoro, a questa sottolineatura del fatto che Matteo c'è in tutte le scelte del disco, da cantautore quale vuole affermarsi. Il sound un po' elettronico è però una scelta del produttore Pio Stefanini che fa un lavoro veramente notevole. Il disco è infatti ricco di sfumature, di suoni, perfetto in ogni sua parte, ogni canzone all'altezza di un'altra tanto da rendere difficile la scelta dei singoli. Qualcuno obbietta che la voce di Matteo non esce così come la si conosce, ma ci pensano di nuovo i live a restituirgli la giusta collocazione e canzoni come "Fare a meno di te" (di cui Sanremo si è permesso di fare a meno...) o "Sangue Caldo" o la meravigliosa "Ti regalerò" hanno modo di trovare dei registri interpretativi ancora più significativi.
Capitolo a parte meriterebbe l'arruolamento di Matteo nelle fila della Nazionale Italiana Cantanti.
Brevemente comunque va detto che la sua partecipazione è spesso meno attiva sul campo, dove gioca qualche volta come centrocampista (all'attivo figurano 4 goal in altrettante partite) ma altrettanto spesso molto attiva nelle attività promozionali legate agli eventi di solidarietà con le presentazioni nelle scuole volte alla pubblicità e alla vendita dei biglietti che poi costituiscono la fonte di solidarietà da destinare di volta in volta a vari enti.
In questo momento della sua carriera arriva una gran bella occasione di musica e solidarietà che gli viene proposta da Claudio Baglioni che lo invita a “Lampedusa Susìti”, un programma intenso di eventi per una " tre giorni" di solidarietà, accoglienza e riconoscenza assieme appunto a Claudio Baglioni, alla Fondazione O’Scia’, alla Nazionale Italiana Cantanti ed anche alla Associazione Artisti Amici.
Matteo si esibisce per l’occasione in duetto con Claudio Baglioni in "Cuore d'aliante" e poi in "Ti regalerò".

Dall’esecuzione live con orchestra sui palchi dei Festival, a quelle con la su band denominata E.L.O. dove le “E” sta appunto per “Eclectic”, Matteo fa un balzo di stile accompagnandosi addirittura con un quartetto d’archi, gli Archimia String Quartet, già famosi per aver accompagnato grandi nomi del panorama musicale italiano e attualmente impegnati in un progetto con Red Canzian (dei POOH).
Con loro mette su prima un progetto natalizio di cover dei brani internazionali più famosi dedicati al Natale, e poi una serie di concerti dove interpreta sempre delle cover internazionali più i suoi brani riarrangiati appunto per quartetto d’archi. Con questo progetto approda anche nel prestigioso Blue Note di Milano dove ha l’onore di essere ascoltato anche dal suo amico Mario Venuti, oltre che da un pubblico giunto da più parti d’Italia.
L’esperienza del musical torna a riaffacciarsi nella timeline del suo percorso artistico quando gli viene presentata l’occasione di interpretare il ruolo di Napoleone nel cartoon musical “Mangiaresti, il gatto di Napoleone”. In questa veste ha modo non solo di cantare ma anche di recitare, cosa che inizia anche a studiare con un corso vero e proprio che lo impegnerà nei tre anni succesivi.
I live nell’esperienza di Matteo non sono mai mancati sia nei suoi esordi che ancora di più nel dopo X Factor.
Dopo l’uscita di “Matteo Becucci” non solo propone il disco nel tour promozionale del circuito FNAC, ma si ritrova in giro sia nella sua amata Toscana ma anche in tappe varie in altre regioni, e contestualmente partecipa ai Festival di alcuni grossi network radiofonici dove presenta il singolo “La cucina giapponese” ma anche la struggente “Fare a meno di te” e in seguito un singolo da lui fortemente voluto, “Era di maggio” ispirato come da lui stesso dichiarato alla omonima canzone classica napoletana scritta da Salvatore Di Giacomo anche se poi nulla ha a che vedere nel testo o nella melodia con l’originale.

Il 2013 lo vede impegnato addirittura con due nuovi progetti! Da una parte quello denominato “Mini-Jazz”, che lo vede accompagnato da Antonio Masoni al piano, Franco Ceccanti alla chitarra e violoncello e Nino Pellegrini al contrabbasso, progetto col quale si cimenta negli standards jazz più famosi, dimostrando anche in questo campo una capacità interpretativa che lo fa paragonare al grande Kurt Elling, e parallelamente e poi successivamente nel progetto “Il canto degli autori”, sempre con la stessa formazione, in un omaggio a grandi cantautori italiani come Cammariere, Lucio Dalla, Sergio Endrigo e molti altri.
A voler un po’ omaggiare la sua vittoria ad X Factor, che tanta notorietà gli ha comunque dato, nella data della sua vittoria, ovvero il 19 aprile del 2013, fa uscire un pezzo inedito dal titolo “Fammi Dormire”.
Con questa canzone propone delle sonorità a lui nuove, che spaziano un po’ nel reggae. Con Fammi Dormire si apre anche un nuovo capitolo della sua produzione artistica ormai svincolata dal contratto con la Sony, che poco in verità aveva promozionato il suo artista, sarà forse anche perché acquisito per via indiretta tramite la vittoria di un talent o forse perché le grandi major poco curano gli artisti sotto l'aspetto della progettualità, preferendo quelli che producono il massimo risultato nel minimo tempo (spesso a discapito della qualità...)
Anche con questo singolo Matteo si dedica ai Festival delle radio e alle tante serate che spaziano trasversalmente tra il progetto de "Il canto degli autori", ai live in duo col fido amico di sempre Franco Ceccanti.
È un momento un pò duro per l'economia italiana e il mercato discografico si mostra assai in affanno, costretto a lottare con la concorrenza dei download illegali e della pirateria digitale. Matteo dichiara più volte di avere tanto materiale nuovo da pubblicare ma di voler aspettare una buona proposta discografica per non "sprecare" quello che lui ritiene un lavoro qualitativamente valido gettandolo nel calderone, facendo sì che magari dei pezzi meritevoli di ascolto finissero per essere bruciati dalla poca attenzione delle radio e di conseguenza del pubblico.
Nonostante ciò non si ferma la sua duttilità, il suo sapersi sempre reinventare.
Innanzitutto si dedica anima e cuore all'insegnamento presso alcune scuole, in particolare la Wos Academy di Livorno, come insegnante di stile e interpretazione e preparazione ai provini.
Questa attività gli frutta molte soddisfazioni sia per i risultati ottenuti da alcuni allievi nell'ambito di alcuni concorsi sia perché nella scuola respira a pieni polmoni l'entusiasmo puro di ragazzi con la voglia di fare musica per la musica e non per la fama, le classifiche, il successo ad ogni costo.
Punti cardine del suo insegnamento sono la ricerca della propria vocalità, ovvero il cercare di non imitare la voce o il modo di cantare di artisti più o meno noti; lo studio correlato di uno strumento che possa aiutare a ricercare le melodie o la tonalità; l'esperienza live, ovvero il cantare il più possibile davanti ad un pubblico per poter acquisire scioltezza e sicurezza in sé stessi.
Accanto a questo impegno didattico prendono forma altri due progetti live, ancora una volta diversi fra loro e diversi da quelli finora citati.
Uno prende il nome di "Live Factor" e l'altro di "Check Forward".
Col "Live Factor" Matteo è praticamente la voce potente e grintosa di una band di professionisti che come lui insegnano alla Music Tribe di Barberino Valdelsa. Il live è un susseguirsi di interpretazioni rockeggianti che vanno da Sting ai Depeche Mode, dai Simply Red ai Coldplay, dai Subsonica ai Tiromancino senza disdegnare Zucchero, Samuele Bersani e perfino Mina.
Con "Check Forward" invece ci si avvale delle sole chitarre, suonate da lui e da Ceccanti, con l'ausilio di un particolare strumento chiamato Cajon, molto utilizzato nel Flamenco, che simula una batteria, suonato per le diverse occasioni dalla new entry Gianni Apicella. Il "paradosso" se così si può definire, è che la scaletta dei due progetti si va spesso a sovrapporre così che chi ha modo di ascoltare i due diversi live ha anche modo di ascoltare una stessa canzone con due registri sia musicali che vocali totalmente diversi!
Non passa molto tempo, e siamo infine giunti alla metà del 2014, che Matteo ci sorprende ancora una volta...addirittura realizzando un brano in collaborazione con un rapper!
Sì, è vero che è un pò il trend di diversi artisti che hanno di recente appunto realizzato dei featuring chi con Fedez, chi con Clementino o Moreno, ma diciamo che Matteo più che cavalcare quest'onda...ne fa "L'onda del destino"! Questo è infatti il titolo del nuovo brano scritto a quattro mani con Andrea Chiarini in arte Capitan America. Il brano nasce in maniera del tutto casuale mentre i due, che si erano conosciuti anni addietro negli uffici Sony dove Chiarini lavorava come stagista, lavoravano ad un'altra collaborazione per il nuovo disco di Capitan America. Scritto quindi di getto questo pezzo ispirato sempre ad un sound un po' reggae alla Bob Marley ma anche influenzato da Ben Harper e Jack Johnson, che sono gli ascolti più recenti fatti da Matteo, viene arrangiato da Gaetano Pellino, di cui forse si conosce meglio il fratello Neffa.
"L'onda del destino" è quindi il lavoro di incisione più recente di Matteo, presentato in anteprima sul sito TgCom24 e successivamente in rotazione radiofonica da ormai due mesi. Nel frattempo Matteo e Capitan America continuano la loro collaborazione in vista di ulteriori produzioni, probabili uscite di nuovi singoli anche in forma isolata e scadenzata, formula vincente messa in pratica già da artisti come Claudio Baglioni e Vasco Rossi.

Che sia questa la strada giusta da percorrere per far sì che il pubblico possa apprezzare brano dopo brano o selezionare solo quelli di proprio gusto e realizzare così una compilation personalizzata dei pezzi graditi non è facile prevederlo dal momento che questo settore è sempre in continuo fermento.
Se è vero come disse Darwin che solo la specie che meglio si adatta al cambiamento sarà in grado di sopravvivere e se "tutto deve cambiare" è il motto che campeggia sul sito web di Matteo allora quello di cui si può avere una discreta certezza è che, finché ci saranno posti dove suonare, stili musicali da sperimentare e pubblico da deliziare, Matteo sarà sempre pronto a sorprenderci, coinvolgerci, trascinarci nel vortice delle emozioni che è finora sempre stato in grado di suscitare.
Che sorpresa ci riserverà per il futuro sarà solo e sempre una piacevole scoperta!

Http://www.facebook.com/matteobecucciofficial
Http://www.matteobecucciofficial.com